Questa è la terza delle 7 mostre del ciclo RE-GENESIS.
Espongono Alessandro Zannier e Luigi Dellatorre.
Oggetto: il Pianeta Terra.
Le interazioni dell'uomo oggi, causano conseguenze immediate fino agli antipodi.
Un tenue Punto blu, dal ciclo RE-GENESIS, mostra bipersonale
sull'intreccio che regola i comportamenti umani sul Pianeta
dal 26 febbraio 2023 al 25 giugno 2023
mostra a cura di Sandro Orlandi Stagl e Chiara Franceschini
Museo Diocesano di Vicenza
apertura il 25 febbraio dalle 18:00 – alle 20:00, su invito
La mostra Un tenue Punto blu continua il ciclo di mostre RE-GENESIS del Movimento Arte Etica, proseguendo l'ispirazione metaforica alla creazione biblica. Il terzo giorno è quello in cui si separano le acque dalla terra e nasce il nostro Pianeta, più o meno come oggi lo conosciamo. Un pianeta splendido con germogli, erbe e piante. Il 14 febbraio 1990 la sonda Voyager della Nasa scattava una foto che sarebbe entrata nella storia col nome di Pale Blue Dot. In quell’immagine si vedeva la Terra come un pallido puntino luminoso blu, all'interno di un raggio di sole.
La riflessione degli artisti si concentra sulle interconnessioni sempre più complesse che regolano il nostro mondo e che ne determinano le reazioni.
Alessandro Zannier, presentando un progetto generato dalla partecipazione agli eventi del Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia del 2021 e dalla partecipazione al Padiglione del Camerun della Biennale Internazionale d'Arte di Venezia 2022, fa riflettere il visitatore sulla velocità incredibile con cui ogni comportamento umano, si riverbera da un lato all'altro del Pianeta: basta gettare un pezzetto di plastica nel lavandino per ritrovarlo dopo poco tempo nel pacific trash vortex dell'Oceano Pacifico. Basta liberare in aria un po' di CFC per ritrovarci il buco nell'ozono sopra l'Antartide, oppure ancora basta pensare come si sia diffuso in pochissimo tempo il contagio del COVID-19 nel mondo. Il principio etico che ne deriva è semplice: non possiamo prescindere ogni nostro gesto dalla responsabilità che ci compete, per le conseguenze che esso può avere anche a molta distanza.
L'installazione principale, ENT4 – Vicenza|Beijing, dialogherà a distanza con il continente Asiatico e scambierà dati relativi all'impatto ambientale dell'uomo con l'installazione gemella ENT4 – Beijing|Vicenza della capitale cinese, ospitata in una mostra d'avanguardia sull'arte digitale nel prestigioso CAFA Museum di Pechino (dal 10 al 24 marzo 2023).
Luigi Dellatorre lavora sul concetto di mappa e di territorio e lo fa utilizzando le cuciture sulla tela (spesso di jeans) con la bellissima metafora di Cucire il Mondo. La sua idea, che include mappe terromorfe, ma inventate, è quella che l'atto del cucire sia paragonato a quello di costruire il futuro. Oggi ormai conosciamo tutto del nostro pianeta; grazie ai satelliti non esiste un centimetro quadrato che non sia conosciuto, quindi l'artista ci esorta a costruire insieme quello che vogliamo, a partire da quello che abbiamo, rispettando il “ramo su cui siamo seduti”.
In mostra molta pittura, ma anche installazioni, opere luminose e video, con molta attenzione all'aspetto spettacolare che punta al coinvolgimento estetico ed emotivo dei visitatori.
Un tenue Punto Blu
3° giorno, separazione delle acque, creazione del pianeta
«Dio disse: “le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un sol luogo e appaia l’asciutto”. E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona.» (Gen1,9-10)
Il terzo giorno si caratterizza quindi per la creazione della Natura e del Regno vegetale. Così Luigi Dellatorre raccontando, attraverso una propria immaginaria interpretazione, la creazione dei continenti e delle connessioni geopolitiche che rappresentano le relazioni fra gli esseri viventi e Alessandro Zannier rappresentando l’evoluzione delle specie floreali, secondo le loro invisibili trasmigrazioni, giocando sulla metafora del fenomeno dell’Entanglement, ci fanno riflettere su come ogni azione svolta sul pianeta possa avere una conseguenza anche molto rapida fino agli antipodi.
Entrambi si pongono l’obiettivo di sensibilizzare le persone sulle tematiche ambientali e su come ogni azione che compiamo sul pianeta, anche la più semplice, deve essere svolta con grande Responsabilità, consci delle conseguenze che avrà su tutto l’ecosistema globale. Il concetto è quello di “usare” l’Arte come strumento per esprimere la propria visione del mondo e per dare un maggior valore alla natura e al suo indispensabile ruolo nei confronti dell’uomo.
Che lo consideriamo o meno la terra è l’unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Ce lo ricorda l’astronomo Carl Sagan che nel 1990 fece fotografare il nostro pianeta dalla sonda Voyager 1, quando si trovava a sei miliardi di chilometri di distanza da noi, e lo chiamò Pale Blue Dot, cioè “tenue puntino blu”.
La mostra è dotata di una serie di QR code che, inquadrati dal visitatore, porteranno a una pagina dedicata dove sarà possibile ascoltare un'audioguida originale dove gli stessi curatori e gli artisti raccontano le opere al pubblico.
Un tenue Punto Blu
Dal 26 febbraio al 25 giugno 2023
Location: Museo Diocesano di Vicenza (www.museodiocesanovicenza.it)
Orario di apertura: dal lunedì alla domenica ore 14–18
su appuntamento per visite guidate (0444226400 - museo@diocesi.vicenza.it)
Sito web: https://www.artantide.com/it/exhibitions/63e13fd96f3afe9eae6d77bb/
Artisti: Luigi Dellatorre, Alessandro Zannier
Direttore del progetto: Paolo Mozzo
Curatori: Sandro Orlandi Stagl e Chiara Franceschini
Autore testo critico: interviste agli artisti di Sandro Orlandi Stagl
Testi di Mons. Francesco Gasparini e Chiara Franceschini
Alessandro Zannier, Visual artist, musician-composer, performer, nasce a Treviso nel 1971, dove vive e lavora.
Una delle caratteristiche principali del suo lavoro è quella di sviluppare i concept dei suoi album anche nelle arti visive e nella scrittura.
Diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti a Venezia nel 1996, come artista visivo ha esposto in personali, collettive e biennali, tra Italia, Cina, Brasile, Germania, Ungheria e Francia, a fianco anche di artisti come Ai Weiwei, Maurizio Cattelan, Michelangelo Pistoletto, oltre che nomi storici del ’900 come Fontana, Giacometti, Masson, César, Vasarely, Kounellis.
Sotto lo pseudonimo musicale di “Ottodix” ha pubblicato 7 album e una raccolta-libro biografico di racconti; dal 2003 ad oggi ed è considerato uno dei progetti “cult” della wave elettronica italiana. Si è esibito o ha collaborato con vari artisti dalle provenienze disparate: Garbo, DeltaV, Baustelle, Boosta (Subsonica), Madaski (Africa Unite), Motel Connection, Daddy G (Massive Attack), Malika Ayane, Max Gazzè, Luca Urbani (Soerba), SigueSigue Sputnik e molti altri.
Nel 2017 ha pubblicato un’imponente piattaforma enciclopedica visionaria all’indirizzo www.micromegaproject.com, considerata una vera installazione web, espansione per ramificazioni a frattali e multipli di 3 del concept album “Micromega”, uscito lo stesso anno, contenente 117 versioni minimal e ambient delle 9 canzoni iniziali, altrettante pagine illustrate e contenuti scientifici dal web. È considerata un’opera in continua espansione, come un cervello che aggiunge ogni giorno sinapsi.
Il progetto “micrΩmega” ha generato mostre e soprattutto concerti suggestivi portati in luoghi della cultura: Museo d’arte Classica Centrale Montemartini a Roma, Museo Archeologico di Piazza S. Marco a Venezia, Palazzo della Ragione a Mantova, Biennale Italia Cina a Pechino, COFFI Festival a Berlino (arte contemporanea e musica), Ospedale di Sassuolo, Università di Ca’ Foscari a Mestre, Museo Civico ex chiesa di S. Caterina (Treviso, Festival della filosofia), Teatro Miela (Festival multimediale) e altri teatri, forti, scuole, abbazie, festival e vari club. Il nuovo progetto Entanglement è stato annunciato nel 2019 dal Movimento Arte Etica, di cui Zannier fa parte, con un’installazione alla 14° Biennale di Curitiba ispirata ad esso, dal titolo “Dispersioni”.
Il nuovo progetto Entanglement è presentato il 15 luglio ad un evento ufficiale del Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia, ENT1 da cui sono state generate altre performance, una al CNR ISMAR al padiglione Nord di Venezia (dove sono esposti 8 dipinti della serie) e una a Verona, in occasione della mostra “Un tenue Punto blu”.
Selezione delle mostre più recenti:
Biennale Italia – Cina, Plastic Cultural Park, Pechino (2016), ARTEOLOGIA, Museo Archeologico Nazionale di Venezia (2018), Museo Paranaense, 14° Biennale di Curitiba, Brasile (2019), ENT1, Eventi Padiglione Italia, Biennale di Architettura di Venezia (2021), Entanglement, CNR ISMAR, Arsenale Nord, Venezia (2021), Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, Padiglione Nazionale del Camerun (2022), Galata Museo del Mare di Genova (2022), CAFA Museum, Pechino (2023)
Luigi Dellatorre è nato a Cassolnovo (PV) il 16 novembre 1953.
Ha iniziato l’attività artistica seguendo due passioni: l’arte visiva (il primo quadro é del 1973) e il teatro: nel 1976 ha recitato in “Finale di partita” di Samuel Beckett il ruolo di Hamm, il personaggio principale della pièce.
Tra le due passioni é prevalsa l’arte visiva che l’ha spinto a intraprendere, da autodidatta, la sua formazione artistica attraverso il costante studio, il tenace impegno, la vivace curiosità, il diretto contatto con la pratica e la visione dell’arte di ogni tempo e l’assidua frequentazione degli ambienti artistici e culturali di Milano.
Nel 1991 ha lasciato l’impiego di tecnico di raffineria petrolifera per dedicarsi totalmente all’arte.
Nel corso del suo impegno artistico ha realizzato numerosi cicli di opere che sono stati esposti in mostre personali e collettive, in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero.
Tra i cicli si selezionano: Back from New York, 1993; Finale di partita, 1995; Do you like crossword?, 1996-1997; Meteo, 1998; The unknown: up and underground self-portrait, 1999-2000; Punto di partenza, 2000; Ma come ce le raccontano bene!, 2001; Una storia italiana: Silvio, oh Silvio, che grand’uomo che sei!, 2002-2003; Senza titolo (Milano), 2003-2006; Accantando, 2008-2016 e dalla fine del 2016 il ciclo Cucire il mondo.
Le sue opere e le sue espressioni si manifestano in diverse forme: disegni, quadri, sculture, ceramiche, fotografie, installazioni, video e performance.
Suoi lavori sono presenti in collezioni, pubbliche e private, italiane e straniere.
La sua prima mostra personale risale al 1992; dal 2006 è socio artista della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano.
Nel 2008 ha attivato la pratica dell’Accantando - forma gerundiva del neo verbo accantare: mettere accanto - pensiero e azione artistica che esalta una realtà plurima, instaurando una continuità tra un passato e un presente che si schiude al futuro.
A partire dal 2012 ha inserito nei titoli dei cicli e delle opere la s “privativa”, con la finalità di stravolgere il significato canonico dei vocaboli e per creare delle “non parole” che generino ambiguità e apparente non senso.
Dal 2018 fa parte del Movimento Arte Etica.
Testi critici sul suo lavoro sono stati redatti da: Francesca Alfano Miglietti, Riccardo Barletta, Rino Cardone, Stefania Carrozzini, Carlo Franza, Giuseppe Franzoso, Romano Gasparotti, Sabine Dorothée Lehner, Paolo Nardon e Federica Rabai.
Le ultime esposizioni sono:
2018, “ARTEOLOGIA”, Museo Archeologico Nazionale di Venezia.
2018, “Cucire il Mondo”, Ospedale Civile di Sassuolo.
2019, “Oltre l’Etica”, Museo Paranaense, 14° Biennale di Curitiba, Brasile.
2020, “ARTEOLOGIA – Oltre l'Etica”, Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza.
2022, Museo Civico del Castello di Vigevano
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