Giovedì 28 settembre alle ore 18.30 inaugura presso Area35 Art Gallery, via Vigevano 35 a Milano, “Restare nell’immagine. Katia Dilella nell’imponderabile scia dei giorni”. La mostra antologica a cura di Giacomo Marco Valerio con testo critico di Michela Ongaretti, ripercorre vent’anni di pittura dell’artista Katia Dilella, accanto ad alcuni esempi della sua ultima produzione.
L’esposizione apre la nuova stagione della galleria all’insegna di un’arte silenziosa e introspettiva. Tutto l’ambiente sarà immerso nella dimensione simbolica di opere che ritraggono “la memoria dell’umanità” attraverso tre distinti periodi di ricerca.
A partire dai paesaggi antropici come interni o vedute stradali dove la figura è assente, il percorso continua in senso orario con le lievi tonalità dei dipinti abitati da nebulose di parole scritte una ad una, interpreti del lascito della conoscenza nelle generazioni, e dell’importanza che lo studio letterario e filosofico assume nell’elaborazione del soggetto.
L’originale impostazione dell’allestimento consiste nel non dedicare soltanto uno spazio a sé per la pittura degli ultimi due anni, ma di accompagnare uno dei piccoli ritratti a ciascuna grande tela delle prime due tappe nella storia dell’artista. “Quei ritratti di anime, dal sapore espressionista, sono rivelazioni di ciò che è sempre stata la pittura per Katia Dilella: strumento per affacciarsi al divino, manifestazione dell’anima oltre la permanenza fuggevole o complessa”, si legge nel testo critico, indicando la continuità di un profondo lavoro sull’immagine nell’affrontare con coerenza una tematica così vasta.
Non solo. Da sempre visione di Katia Dilella mostra il passaggio dell’uomo toccando “un attimo che non è più, nella logica di una continua trasformazione, ma sopravvive nel fermo immagine una scia della permanenza passata, fatta di gesti e relazioni che continuano fuori dall’inquadratura, lasciando un’eredità segnica, o persino cromatica”. Oggi la soggettività con cui sono osservate tracce dell’esistenza umana si dirige verso la fonte del mistero, fino ad arrivare ad un vero e proprio "faccia a faccia”.
Il volto diventa protagonista proprio nei mesi di isolamento del 2020, periodi che favorivano l’introspezione personale, il lavoro sull’interiorità. Infatti i piccoli ritratti non cercano di descrivere realisticamente la fisionomia ma si affacciano agli abissi della psiche: più vicino alla fonte del mistero umano e più chiara appare l’impossibilità di risolverlo.
La scia imponderabile è anche quella dei giorni di lavoro propri della pittura. Una paziente opera fatta di osservazione del già costruito, che può richiedere dissoluzioni di linee con un colpo di pennello, o la scelta di aggiungere altri elementi. Tutto il viaggio è verso l’enigma dell’esistere nel divenire, senza preoccuparsi di raggiungerlo.
La mostra rimarrà allestita presso AREA35 Art Gallery fino al 20/10/23 e sarà visitabile su appuntamento (per prenotazioni: Tel. + 39 339 3916899).
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